Tutti conosciamo Dover sicuramente per almeno due aspetti:
le
Bianche Scogliere e per essere il principale
porto
di arrivo dei traghetti da Calais. Questo ha fatto', di solito,
un punto di semplice passaggio verso altre mete della Gran Bretagna.
Dover e' invece qualcosa di pił. Sorgendo nel punto dove la
Manica
e' pił stretta e' da sempre stato il luogo designato per le
invasioni
del territorio Albionico, se si eccettuano le calate dei vichingi
a Nord e dei Danesi lungo il Tamigi. Di conseguenza la citta', non
a caso detta '
the key of England', fu fortificata fin dalla
notte dei tempi e il suo castello e' divenuto il pił vasto della
nazione (se si eccettua
Kenilworth nel Warwickshire). La
romana Dubris era gia' dotata di torri e mura, inglobate nella costruzione
del nuovo maniero di
Re Aroldo II nel 1064 eretto per arginare
l'invasione
Normanna. In seguito ogni sovrano Inglese provvedette
a rinforzare il castello, addirittura fino al 1800 per difendere
l'isola da Napoleone e durante ultima guerra mondiale! Ci vuole
quindi poco a capire che il
Dover
Castle puo' essere considerato un compendio dell'architettura
fortificata del
secondo millennio, peraltro in perfette condizioni
statiche.
Dalla strada che porta al castello, situato in alto sulla scogliera,
una deviazione consente di raggiungere le
White Cliffs e,
una volta lasciata l'auto, di incamminarsi lungo la loro cresta
scoscesa sfidando i venti del continente. Se fortunati la vista
puo' spaziare fino alla
Francia (io in due volte non lo sono
mai stato!). Mi sento di poter affermare che se il tempo e' tiranno
si puo' anche evitare una visita al
centro della citta',
che ha si qualche importante testimonianza storica, anche romana,
e resti dei bastioni che la difendevano ma niente di straordinario,
nonostante sia stata il principale dei
Cinque Ports, lega
marinara inglese del basso Medioevo.
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